Il Museo del Salame Felino ha riaperto al pubblico

Sabato 12 ottobre la cerimonia di inaugurazione della nuova sede

Il Museo del Salame Felino ha riaperto al pubblico
Il Museo del Salame Felino ha riaperto al pubblico

Descrizione

Inaugurata sabato 12 ottobre 2024, alla presenza di molte autorità ma anche gente comune, la nuova sede del museo del Salame Felino, realizzata anche grazie al sostegno del Consorzio del Salame Felino Igp utilizzando l'Art Bonus promosso dal Comune di Felino.
La duplice esigenza di “attrarre un numero sempre maggiore di visitatori e dare un impulso determinante all'economia locale, trasformandolo in un luogo iconico per eccellenza”, come dichiarato dal Sindaco Filippo Casolari, ha conferito all’inaugurazione il significato di “momento profondamente significativo e altamente valoriale” per il mandato dell’Amministrazione e per l’intero paese. Alessandro Fadda, neo presidente della Provincia di Parma, ha riconosciuto all’Amministrazione il merito di credere nel progetto e nel portare il Museo al centro del paese, aumentando l’attrattività turistica del territorio e contribuendo a permettere alla provincia di Parma di “essere un punto di riferimento, non soltanto industriale o enogastronomico ma culturale”. Come sottolineato da Cesare Azzali, direttore Unione Parmense Industriali, i Musei del Cibo permettono la conoscenza dell’identità territoriale attraverso “foto, documenti e strumenti di lavoro che testimoniano quanta “intelligenza” delle materie prime e della loro trasformazione in cibo hanno caratterizzato la storia del parmense e sono base preziosa per il suo futuro”. In particolare, per il Consorzio di tutela Salame Felino Igp il museo – come precisato dal suo presidente, cavaliere Umberto Boschi – sarà una “casa, una vera e propria chicca all’interno del palazzo più antico della città, certificando così un legame indissolubile con un’eccellenza che ha reso celebre il territorio, a cui verranno dedicate visite guidate per aziende, consumatori, scuole e semplici curiosi. L’obiettivo di “valorizzare l’abbinamento turismo e food, evitando le speculazioni dell’italian sounding” è stato al centro dell’intervento di Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato. L’intento di valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano, perseguito dai Musei del Cibo, è pienamente condivisa da Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, in procinto di realizzare “il geoportale web della cultura alimentare dedicata al racconto delle tradizioni enogastronomiche italiane”
Mario Marini, presidente Musei del Cibo, ricordando come la storia di Felino coincida con quella del Salame, ha sottolineato come un “territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni millenarie, potrà essere ancora più facilmente a disposizione di tutti, anche grazie alla nuova collocazione in pieno centro, molto più inclusiva per l’assenza di barriere architettoniche e per la presenza del percorso di visita LIS, studiato per le persone sorde”. 
Un racconto museale nuovo, quindi, con un’accessibilità fisica e cognitiva in una nuova sede al centro del paese, che oggi appare come una grande costruzione a due falde. L’edificio, risalente al XIV secolo, era in origine una corte medievale, costituita da una casa torre e da un rustico con fienile e stalla, poi riadattata nel XVIII secolo in un unico corpo, già sede dell’osteria del paese e della farmacia.
Il percorso espositivo, presentato da Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo, parte dalle testimonianze storiche e archeologiche del territorio e arriva alla presentazione del Consorzio di tutela. Articolato in 7 sezioni, narra la storia del rapporto tra Felino e l’allevamento del maiale parmigiano e del suo prodotto simbolo attraverso gastronomia, norcineria e produzione casalinga degli insaccati. Un percorso espositivo integrato da un apparato multimediale a completamento degli strumenti didattici tradizionali: touchscreen e QR code su cui si possono approfondire gli argomenti a fianco dei pannelli più tradizionali  con immagini d’epoca e oggetti rievocativi di tecniche di produzione antica. Da segnalare nel nuovo allestimento una riproduzione tridimensionale del “Salame” del grande fumettista Benito Jacovitti, gentilmente concessa dalla figlia Silvia, e, grazie alla disponibilità del Complesso Monumentale della Pilotta, l’ago di bronzo di epoca romana appartenente al Museo Archeologico Nazionale di Parma, ritrovato durante gli scavi nel 1961 per la realizzazione de “La Felinese”, utilizzato probabilmente duemila anni fa per cucire i budelli dei salami.
La realizzazione della nuova sede museale ha rappresentato un impegno importante, ma la soddisfazione è tutta nelle parole del vicesindaco Debora Conciatori, che ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte al progetto per aver permesso l’avverarsi di un sogno e si è dichiarata “certa che questo è solo l'inizio di un percorso che porterà buoni risultati per tutto il paese".

Data: 15 Ottobre 2024

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Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2024, 9:24